Narciso e Boccadoro

Narciso e Boccadoro

Gruppo di persone credenti e non credenti, provenienti da varie città della Romagna e delle Marche, unite per dare valore al dono dell'omosessualità

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Pellegrinaggio del gruppo Narciso e Boccadoro al santuario de La Verna, sabato 15 luglio 2023

«Io ho in Toscana uno monte divotissimo il quale si chiama monte della Vernia, lo quale è molto solitario e salvatico ed è troppo bene atto a chi volesse fare penitenza, in luogo rimosso dalle gente, o a chi desidera fare vita solitaria. S’egli ti piacesse, volentieri Io ti donerei a te e a’ tuoi compagni per salute dell’anima mia.» (Conte Orlando Catani di Chiusi della Verna prima di donare il monte a San Francesco di Assisi, 1213.)

Sabato 15 Luglio 2023, alcuni membri del Gruppo Narciso e Boccadoro (N.E.B.) della Romagna – Marche hanno fatto un Pellegrinaggio al Santuario de La Verna nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Costruito nella parte meridionale del monte Penna a 1128 metri di altezza, il santuario – destinazione di numerosi pellegrini – ospita numerose cappelle e luoghi di preghiera e raccoglimento, oltre a diversi punti di notevole importanza religiosa.

Questa uscita di fede è stata organizzata per concludere l’anno di incontri 2022/2023, prima della pausa estiva di Luglio e Agosto: gli incontri del N.E.B. si tengono solitamente la quarta domenica di ogni mese a Rimini nel periodo da Settembre a Giugno. Tramite padre Salvatore (la nostra guida spirituale), il Vescovo di Rimini mons. Nicolò Anselmi ha mandato un saluto alla nostra “comitiva” pellegrinante che ha visitato con interesse, emozione e fede i luoghi dove San Francesco d’Assisi ha pregato, meditato, fatto penitenza e ricevuto il dono delle stigmate (il 14 settembre 1224).

Purtroppo non tutti i membri del gruppo sono potuti intervenire a causa di impegni precedenti non annullabili.

Rispondevano all’appello undici partecipanti, compresi la nostra guida spirituale e il nostro coordinatore: ci siamo fatti una foto-ricordo di gruppo sotto la grande Croce di legno nel “quadrante” come viene chiamato il piazzale lastricato del belvedere esterno davanti al Santuario, da dove si può godere il suggestivo panorama della valle del Casentino – sono visibili, tra l’altro, anche i resti del castello del Conte Orlando di Chiusi).

Il primo punto di ritrovo è stato davanti alla Foresteria del Convento e abbiamo cominciato visitando la Basilica Maggiore con i luccicanti e colorati rilievi in terracotta invetriata degli artisti Della Robbia, presenti in molti altari qui a La Verna, e con la cappella delle Reliquie dove è esposto in una teca il saio originale di San Francesco (ma sono presenti anche molte altre reliquie tra cui quelle di San Giovanni Paolo II e del Beato Carlo Acutis). Siamo poi andati a vedere alcuni altri luoghi sacri, come il Sasso Spicco e la chiesina della Maddalena, sempre con la preziosa guida di p. Salvatore. E’ stato direi quasi mistico visitare l’arte sacra di questo monumentale complesso medioevale e rinascimentale francescano, e assaporare l’aria fresca e umida di sassi, grotte, caverne, burroni, anfratti e nascondigli dove vivevano semplicemente ed evangelicamente i primi francescani e il loro serafico Padre Fondatore.

Il pranzo in Foresteria è stato gustoso e sobrio e ci ha permesso di parlare un po’ tra noi e di sorridere anche delle faticose avventure del viaggio (questo il menù: maccheroni al ragù o al pomodoro, carne e patatine fritte oppure formaggi e insalata di verdure per i nostri amici vegetariani, acqua, pane e vino): purtroppo siamo stati distribuiti in due tavoli diversi anche se adiacenti.

Abbiamo preso un caffè e il digestivo nel bar della Foresteria e poi abbiamo trascorso un bellissimo momento di meditazione e di condivisione, su testi preparati da p. Salvatore, all’ombra del bosco di abeti e faggi che circondano il convento e le montagne lì attorno. Il tema guida è stato: “Le stigmate di San Francesco” unite alle stigmate spirituali e fisiche che ogni cristiano porta nella propria vita.

Alle 15 abbiamo partecipato all’Ora Nona in Basilica e alla Processione, con molti frati presenti, nel corridoio delle Stigmate. Il corridoio fu affrescato con alcuni episodi della vita di San Francesco: si tratta di diciotto riquadri che furono realizzati da Baccio Maria Bacci in due tempi, tra il 1929 e 1962, in sostituzione degli affreschi secenteschi di fra’ Emanuele da Como, già rinnovati nel 1840 da Luigi e Giovanni Ademollo la cui opera è ancora visibile negli ultimi tre riquadri. A circa metà del corridoio, si trova, sulla destra, una porta di accesso all’esterno dove giace il “letto” di San Francesco. Si tratta di una piccola grotta, dove il santo si accingeva a riposare e meditare sulla nuda terra tra i sassi. Poi siamo andati sul “ballatoio” sopra il burrone dove il Santo Francesco venne tentato dal Maligno che lo voleva gettare nel vuoto, e dentro la Cappella delle Stigmate e la piccola Cappella di Sant’Antonio di Padova, il grande seguace del Santo di Assisi.

Ci siamo recati poi con devozione presso la chiesetta più antica, fatta costruire da San Francesco in persona: S. Maria degli Angeli (sempre con bellissimi rilievi dei Della Robbia: una Natività con San Francesco e Sant’Antonio, e il Cristo in Pietà tra la Vergine e San Giovanni). Fu il primo nucleo del sito, voluta direttamente nel 1216 dallo stesso San Francesco, riprendendo la semplicità della Porziuncola di Assisi, così come il nome, dedicato all’evento dell’apparizione mariana al santo, avvenuto nello stesso anno. Il conte Orlando aiutò quindi a finanziare l’impianto originario, ma fu soltanto a partire dal 1250, per volere del cardinal Rainaldo da Segni e di Papa Innocenzo IV, che la chiesetta si ampliò nella dimensioni attuali, per esser quindi consacrata soltanto nel 1260. Al suo interno, abbiamo trovato, sulle pareti, due tele del pittore fiorentino Ferdinando Folchi del 1877, raffiguranti una l’incontro tra San Francesco e il conte Orlando Catani presso la rocca di San Leo nel Montefeltro, quando quest’ultimo dona il sacro Monte della Verna al frate l’8 maggio 1213, l’altra raffigurante l’evento della dedicazione della chiesetta a Santa Maria degli Angeli.

Sotto il porticato di questa antica Chiesina abbiamo incontrato un giovane francescano, Fra Domenico, e ci siamo uniti al suo gruppo per un ulteriore giro culturale e spirituale nei luoghi santi della Verna. Alcuni di noi hanno partecipato alla Santa Messa prefestiva delle ore 16 in Basilica Maggiore.

Abbiamo poi fatto tappa nel Negozio di libri e ricordini e ancora al bar della Foresteria per “rifocillarci”…

Purtroppo è giunta – troppo presto – per tutti noi, verso le 17:30, l’ora della ripartenza verso la Romagna e le Marche, anche se il ricordo di questi monti e di questi luoghi ricchi di infinito rimarrà con noi per sempre. Ci è dispiaciuto non poter assistere quella sera al musical “FORZA VENITE, GENTE” che si rappresentava in chiesa.

Che dire? San Francesco prega per noi, e ti promettiamo che torneremo a trovarti quassù: tu oggi hai stampato un po’ nei nostri cuori i segni della tua Fede appassionata in Cristo Gesù che ha sofferto per noi, ci ama e ci vuole gioiosi.

Andy